Prima di trasformarsi in un vip, il bergamotto era conosciuto e apprezzato per il suo aroma inconfondibile, deciso e quasi balsamico, utilizzato nella cosmesi come base delle più classiche fragranze (a cominciare dalla celebre acqua di colonia e dal forse ancor più celebre n.5 di Chanel) oltre che nelle più alte creazioni della grande pasticceria o come aromatizzante per caramelle, canditi e liquori. Poi è arrivata l’estate della consacrazione, vissuta da protagonista indiscusso del gossip gastronomico/salutare.
Articoli su articoli, voci che si rincorrono ingigantite dall’eco e che volano di bocca in bocca ad esaltare proprietà e bene ci dell’agrume calabrese. Il tormentone estivo aveva come ritornello strofe che passavano dal «fa dimagrire» al «cura la cellulite», dal «fa bene al cuore» al «guarisce dalla depressione». Ma cerchiamo di capirne un po’ di più, guardando ai fatti e alle funzionalità che hanno un comprovato ed effettivo riscontro.
Il Citrus Bergamia, questo il suo nome scientifico, appartiene alla famiglia delle Rutaceae ed è una pianta endemica della Calabria che cresce soltanto in un piccolo fazzoletto di terra che si estende da Villa San Giovanni, sullo stretto di Messina, a Siderno, nel cuore della Locride, lungo la costa meridionale del versante jonico.
Qui, la qualità dei terreni alluvionali e argillosi insieme alla posizione collinare, ben soleggiata e non soggetta a gelate, creano l’habitat naturale per una pianta delicata che mal si adatta a sbalzi di temperatura. I suoi frutti hanno un colore molto simile a quello di un limone, le dimensioni sono quella di una normale arancia, e dall’aspetto potrebbero essere confusi con un pompelmo. Se guardiamo la sua composizione, scopriamo che è un concentrato di vitamine (A, C e del gruppo B), ma soprattutto una preziosa fonte di favonoidi, importante classe di composti chimici naturali particolarmente apprezzati per le proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e vasoprottetive.
Recenti studi condotti dall’Università di Tor Vergata mettono in evidenza che un’assunzione regolare di bergamotto, ovviamente accompagnato da uno stile di vita sano e una dieta equilibrata, apporti notevoli benefici al cuore e all’intero apparato cardiovascolare. Al suo impiego è associata una significativa riduzione del colesterolo LDL in eccesso (quello che comunemente viene definito «cattivo»), che è uno dei fattori che contribuisce alla prevenzione di malattie cardiovascolari come ictus, infarto e aterosclerosi.
Le proprietà del bergamotto sono state oggetto del 78° Congresso Nazionale della SIC (Società Italiana di Cardiologia), il quale ha trovato concordi i cardiologi italiani nel definirlo un «salva-cuore». Il merito va ai 350 componenti attivi appartenenti alla classe dei flavonoidi, la cui concentrazione è ben più alta rispetto a tutti gli altri agrumi. L’effetto sembra dovuto alla particolare struttura molecolare di queste sostanze che assomiglia molto alle statine, farmaci inibitori della sintesi del colesterolo.
Al di là dei proclami, quindi, si tratta effettivamente di un frutto affascinante e interessante per storia, valori nutrizionale e benefici, che ne giustificano la fama di recente conquistata. Non ci resta che assaggiare questo tesoro tutto italiano che cresce in uno degli scorci più belli e suggestivi della Calabria e che dimostra ancora una volta quanto sia ricca e variegata la nostra amata penisola. E quante altre perle di biodiversità ci siano ancora da scoprire.